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FRASI CELEBRI

E se non ci sono obiezioni... (Pdf - 2,1 MB)
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"Bisognerebbe inventare un tempo specifico per l’apprendimento. Il presente d’incarnazione, per esempio….. Ma, affinché la conoscenza possa incarnarsi nel presente di una lezione, occorre smettere di brandire il passato come una vergogna e l’avvenire come un castigo".

(Daniel Pennac, Diario di scuola, Feltrinelli)

"...mi comincia a stomacare il superbo disprezzo che qui si professa di ogni bello e di ogni letteratura: massimamente che non mi entra poi nel cervello che la sommità del sapere umano stia nel saper la politica e la statistica. Anzi, considerando filosoficamente l’inutilità quasi perfetta degli studi fatti dall’età di Solone in poi per ottenere la perfezione degli stati civili e la felicità dei popoli, mi viene un poco da ridere di questo furore di calcoli e di arzigogoli politici e legislativi; e umilmente mi domando se la felicità dei popoli si può dare senza la felicità degl’individui..."

(Giacomo Leopardi - Lettera a Pietro Giordani, 24 Luglio 1828

Domanda: "come è il rapporto di un tecnico con l'elaboratore?". Risposta: "rapporto non facile, l'elaboratore è talmente stupido che ha sempre ragione; infatti, se non ti da le risposte volute è sempre perché non hai formulato bene la domanda, e se non fa quello che vorresti è sempre perché non gli hai dato le istruzioni giuste".

(Episodio vero, 1970, sui primi "elaboratori elettronici", botta e risposta tra B.Minelli e il Rettore dell'Università di Bologna)

“Essere un uomo politico non è una vergogna, e non c’è nulla di immorale nel cercare di raggiungere una posizione politica o aspirare a una carica. Importante è che l’obiettivo non sia fine a se stesso, che non nasca dalla sola ambizione di poter godere della propria posizione e dei privilegi, ma che sia realmente espressione del desiderio di servire la buona causa. Il problema però è che tutti parlano di servire il paese, ma dipende solo dall’istinto degli elettori comprendere chi lo pensa davvero e chi invece lo dice solo per raggiungere il proprio scopo”.

(Vàclav Havel, Un uomo al Castello, Santi Quaranta)

"Come avviene anche nella vita delle persone, i segreti dei successi passati possono tramutarsi nelle cause dei fallimenti futuri. Perché non c’è niente di più difficile che allontanarsi da quelle cose che ci hanno regalato momenti felici, anche se adesso si sono trasformate nelle cause dei nostri passi falsi".

(Tommaso Nannicini, Non ci resta che crescere, Egea)

"Il fatto, poi, che tutti gli effimeri tentativi dei fanatismi ideologici di organizzare il “paradiso in terra” alla fine sfocino inevitabilmente in un inferno in terra, è reso più che chiaramente dall’evocazione che il regno di Dio non è “in questa terra”. In realtà: una vita su questo mondo che sia relativamente sopportabile può essere garantita unicamente da una umanità orientata “al di là” di questo mondo, un’umanità che – in ogni suo hic e in ogni suo nunc – si relazioni con l’infinito, l’assoluto e l’eternità".

(V.Havel, Lettere a Olga, Santi Quaranta, lettera 144, settembre 1982)

BUON NATALE 2011 - BUON 2012
C'è speranza per tutti...
"Un'altra prova incontrovertibile dell'esistenza di Dio: mio figlio si è laureato"

(da un amico lombardo, 20/12/2011)

"CHI CAPISCE, NON ODIA"

(Selma Lagerlöf, La Saga di Gösta Berling, Iperborea)

“Il problema è che vogliono farci credere che nel mondo contano solo i primi violini”

(Daniel Pennac, Diario di scuola, Feltrinelli)

“Una classe dirigente in declino vive di mezze misure, giorno per giorno, e rinvia sempre all’indomani l’esame delle questioni scottanti. Costretta a prendere decisioni, essa nomina commissioni e sottocommissioni, le quali terminano i lavori quando la situazione è già cambiata. Arrivare in ritardo significa chiudere la stalla quando i buoi sono già scappati. Significa anche illudersi di evitare le responsabilità, lavarsene le mani, per mostrarle bianche e pure agli storici futuri. Il colmo dell’arte di governo per i democratici dei paesi in crisi sembra consistere nell’incassare degli schiaffi per non ricevere dei calci”.

(Tommaso il Cinico, ne “La scuola dei dittatori” di Ignazio Silone, scritto originale del 1938,
pag. 33 dell'Ediz. Mondadori del 1982)

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Responsabile: Gianni Varani
Staff : Tiziana Colla (tizianacolla@hotmail.com)
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